Cromotour México


Quando camminiamo per le strade della nostra città o andiamo in giro per il mondo,
questo sguardo professionale lo portiamo con noi e quello che vediamo filtrato
attraverso l´esperienza quotidiana del lavoro: la realtà interpretata (anche)
graficamente. Soprattutto se ci troviamo in un posto, come il Messico, nel quale
gli annunci sui muri sono dipinti a mano, il gusto per gli accostamenti cromatici
non è mediato da regole più o meno sensate ma affidato a un´istintiva sapienza
e la luce esalta i colori dando alla superficie delle cose una profondità difficilmente
percepibile alle nostre latitudini. Se poi si decide di fotografare quello che si vede,
quello che ci procura curiosità, meraviglia o divertimento, o magari tutte queste
cose assieme, il nostro sguardo "grafico" inquadra porzioni di realtà che le
cartoline generalmente non ci mostrano. E il viaggio continua, quando al ritorno
si lavora sul materiale raccolto: ordinarlo, cercare un criterio che leghi le immagini
tra loro, è un modo per dare un senso all´esperienza dello sguardo e comunicarla,
per provare nuove combinazioni di impaginazione della realtà. Questi dettagli
di muri messicani, che nelle intenzioni dovevano entrare nelle pagine di un libro
e qui sono riprodotti in stampa tipografica come cartoline, vengono proiettati
su altri muri. In questo modo l´incontro dell´immagine luminosa con una superficie,
che già di per sé contiene informazioni e particolari architettonici, dà luogo
a un´immagine completamente diversa, con effetti di variazione di scala
e sovrapposizione di texture ed elementi grafici, cromatici e reali non controllabili.
Per continuare a sorprenderci.

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